“Lo vene che te voglio sarna’ mia”

"Lo vene che te vojo, Sarnà mia, non saccio cumme fattelo capì. Vesogna che la dica tale e quale: non pozzo stà lontano de Sarnà"

Sarnano,

Sarnano mia,

penso a te in questi giorni bui e tristi in cui la terra trema e ogni volta è un balzo al cuore e un pensiero a te, piccolo gioiello medioevale incastonato in mezzo ai Monti Sibillini.

Penso alle estati e alle vacanze che ho trascorso nella casa di nonna, ricordo ancora quando c’era il fornaio che veniva con l’apetta su a Forca e si fermava nello spiazzo davanti casa e io correvo subito fuori e pregavo nonna di comprarmi i maritozzi, che mi piacevano tanto e che a Milano non esistevano. Ricordo quando con nonna la mattina alle 8.30 prendevamo la corriera e andavamo in paese perché lei andava alle Fonti a fare le cure termali, e dopo facevamo un giro in paese prima di riprendere la corriera che a mezzogiorno ci riportava a casa.

Penso alle mie prime sciate a Sassotetto, quando mamma mi svegliava la mattina presto e io all’inizio mi lamentavo perché volevo starmene a casa a dormire al calduccio invece che mettermi gli scarponi da sci. Ma poi sulle piste da sci ho conosciuto una delle mie amiche ormai più “vecchie” sarnanesi, Vera: ricordo che stava li, in mezzo alla pista, che non riusciva a scendere perché si era spaventata, mentre il fratello era già giù a fondo pista. E cosi mi ero avvicinata e piano piano eravamo scese assieme fino all’inizio dello skylift, e da allora siamo diventate amiche!

Penso alle tue bellissime rievocazioni storiche medioevali, a “…E penso al medioevo” di quando ero piccola e quando in abiti medioevali servivo ai tavoli della Taverna della Luna, o a “Castrum Sarnani” ! Penso alle lotte tra le varie contrade per il Palio del Serafino, e ogni anno erano grandi litigate con amici di altre contrade, come se il Palio del Serafino fosse la cosa più importante del mondo!

Penso a quante volte ho voluto scrivere un articolo su questo bellissimo paese, e ogni volta mi sono sempre bloccata perché mi dicevo che non avevo foto abbastanza belle, parole abbastanza descrittive, e ogni volta rimandavo alla mia prossima vacanza a Sarnano, perché di sicuro “avrei fatto foto più belle e sarei stata in grado di raccontare meglio le bellezze di questo paesino”.

E cosi mi ritrovo ora a parlare di Sarnano, mentre il paese combatte contro questa cosa chiamata terremoto, sperando che le scosse smettano e che la vita ricominci anche per tutti i miei amici che vivono lì.

Non è un post di rimpianti, o di brutti pensieri. Certo, la paura c’è stata, c’è tuttora e ci sarà finchè le cose non miglioreranno, ma i marchigiani sono gente tosta, soprattutto i sarnanesi, che non si danno per vinti nè si abbattono davanti alle difficoltà.

Oggi ho scritto ad un po’ di amici di Sarnano per sapere come stavano, e emblematica è stata ad un certo punto una frase che mi ha scritto la mia amica Daniela sul fatto che non mollavano e non si facevano prendere dallo sconforto:

“…dovresti saperlo bene che noi gente di montagna siamo tignosi”

Sono forti, non si piangono addosso, ma anzi si risollevano velocemente, per rimettere assieme i cocci non solo delle case ma anche degli animi e ricominciare, più forti di prima.

14925566_587660728086105_8333346784483890745_n

Sarnano è ferita, è scossa, ma è ancora in piedi in tutta la sua maestosità e profonda bellezza. Il centro storico ora è chiuso e inagibile, ma è lì, non crolla.

Forza Sarnano, forza ragazzi! Risorgerai, ah se risorgerai, bellissima e fortissima, Sarnano mia.

ah… Sarnano…. Lo vene che te voglio sarna’ mia….

14907048_327288034294392_327551265398309607_n

 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Viaggiatori Nel Tempo