Il manicomio di Mombello

Visita al Manicomio di Mombello, ex ospedale psichiatrico vicino Limbiate.

“…ed aspettavamo lì, sul ciglio della porta, aspettavamo di vedere i matti.
Ed alla fine passavano, in fila per due,
con le loro casacche grigie, passavano per andare in città…
noi non avevamo l’uomo nero per spaventare i bambini,
avevamo i matti di Mombello…”

 

manicomio di Mombello

manicomio di Mombello

Dopo aver visitato la città fantasma di Consonno, domenica scorsa sempre con il gruppo del Photowalk siamo stati in Brianza, a Limbiate, a visitare il manicomio di Mombello.

Da anni in verità conoscevo questo posto ed ero intenzionata ad andarci, ma l’idea di andarci da sola mi aveva sempre messo in soggezione e avevo sempre rimandato questa visita.

Devo dire che ho fatto bene. Andare a visitare questo posto da sola non sarebbe stata una buona idea, soprattutto a livello psicologico.

Il posto è davvero inquietante e girando per i suoi corridoi si respira l’aria di sofferenza che deve essere stato.

L’idea quindi di andarci in gruppo direi che è stata saggia, mi ha fatto sentire meno sola in questo triste e agghiacciante posto.

Nell’ Ottocento la struttura era conosciuta come la villa di Napoleone, perché lì fissò la residenza l’ imperatore francese durante la campagna d’ Italia. Un secolo più tardi, la settecentesca Villa Pusterla-Crivelli e il suo grande parco vennero trasformati nell’ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, noto a tutti come il «manicomio di Mombello».

Per 130 anni, Villa Crivelli fu così un ospedale psichiatrico, che intorno al 1960 arrivò ad avere più di 3.000 pazienti, attirandosi l’ appellativo di «colosso dei manicomi italiani».

Con la legge Basaglia del 1996, l’intera struttura venne lentamente abbandonata.

Quello che ci si trova davanti ora mi ha lasciata davvero scossa: è un luogo abbandonato, ma sembra che sia stato un luogo abbandonato in fretta e furia (effettivamente nel giro di 3 anni fu smantellato).

 

 

Cosi ti ritrovi a camminare per i corridoi di questi padiglioni, e trovi per terra lastre datate anni ‘70, o elettrocardiogrammi e cartelle cliniche buttati per terra. Come se  fossero dovuti tutti scappare di corsa, e nella fuga fossero cadute tutte queste cartelle cliniche dei pazienti di allora…

Mi aspettavo insomma un luogo abbandonato, con stanzoni vuoti, finestre rotte e muri decrepiti, ma il trovare per terra referti medici, ciabatte o anche solo i letti ospedalieri con i materassi tutti rotti mi ha fatto davvero impressione.

 

Un luogo da visitare, per capire che cosa erano questi manicomi.

Il senso di angoscia che ho percepito credo che ben rispecchi il clima che si viveva finché questo manicomio era operativo.

Se volete andare a visitarlo, si trova in via Monte Grappa 40 a Mombello di Limbiate.

Ma armatevi di una buona dose di coraggio, e tanta consapevolezza su questa realtà di sofferenza che è stata parte della storia del 900.

 

 


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  1. lupo carmen says:

    Ciao Eleonora, mia figlia sta preparando la discussione della laurea sui manicomi, è possibile fare delle foto all’interno, bisogna prenotare per entrare? Grazie

  2. Marite says:

    Articolo e foto interessanti, anche se parecchio angoscianti. Non capisco però perché questo posto non venga ripulito e ristrutturato (come è avvenuto per il Paolo Pini). Che senso ha lasciarlo così? Credo sia anche parecchio pericoloso.

  3. Ilaria says:

    Non si dovrebbe mettere l’indirizzo esatto.
    Perchè grazie a quello qualche vandalo che ancora non lo conosceva ora ha un posto in più da imbrattare. Dovremmo preservarli questi luoghi!

    • Marite says:

      Figuriamoci, non è necessario mettere l’indirizzo esatto. Mombello è una frazione di Limbiate e trovarlo è facilissimo (io non ci sono mai stata, né vorrei visitarlo).

  4. Maurizio says:

    Sono stato a Mombello oggi ed é un posto veramente inquietante.
    Ormai è diventato il centro di esplorazione artistica degli imbrattatori di muri. Vetri rotti e materassi abbandonati, porte divelte, ma a parte qualche documento veterinario, la desolazione.
    Avrò collezionato un centinaio di scatti.

    • Ciao Maurizio, Mombello effettivamente è stato uno dei posti più inquietanti che io abbia mai visto. Ho anche sentito da molti che ormai è oggetto di vandalismo, che peccato. Vedendo le mie foto, lo hai trovato molto diverso? Mi piacerebbe tornarci ma ho paura che appunto sia ormai “distrutto” dai vandali. Stessa cosa che credo abbia subito anche la città fantasma di Consonno purtroppo

  5. Rossana Miozzo says:

    Gentilissimi!
    ho visitato il suo sito hhttps://www.viaggiatorineltempo.com/viaggi/italia/il-manicomio-di-mombello/ e sono rimasta colpita dalla sua attività e interessante.
    L’ ente nazionale sordi di Milano vorrebbe organizzare una visita guidata alla mostra “IL MANICOMIO DI MOMBELLO” a Limbiate.
    Per il mese Settembre 2018, giorno, ore? quando tempo x visitare con guidata?
    per un gruppo di 25/30 persone sorde.
    Rimaniamo in attesa di conferma, dei costi e se ci sono agevolazioni per persone disabili e il servizio di interpretariato in LIS per sordi. (Lingua segni italiana), se no! Ci penso io lo porto mio interprete.

    La ringrazio!

    Cordiali Saluti.
    Rossana Miozzo Consigliera Ens Milano
    Referente CCRENS – 3′ ETÀ – GE&FI (Centro Culturale Ricreativo Ente Nazionale Sordi

    Ente Nazionale Sordi Sez. Prov. di Milano
    Via Ruggerio Boscovich, 38
    20124 Milano
    segreteria Tel. 02/20229920

    • Buongiorno Rossana, grazie per il commento ed i complimenti!
      purtroppo non posso aiutarvi nella vostra richiesta perchè non organizzo visite guidate, sono andata semplicemente in autonomia con un gruppo di amici. l’ingresso al manicomio è comunque libero ma proprio rischio e pericolo ovviamente, non essendo controllato ed essendo in teoria vietato l’accesso) quindi potete organizzarvi autonomamente per visitarlo.
      a presto!
      eleonora

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